LUANA CAPITANI

RITORNO ALLA NATURA
La natura ha avuto quasi sempre un ruolo predominante nell'arte, dove l'artista a volte si è limitato a rappresentarla come un luogo mitologico e armonioso, mentre in altri casi ha avuto l'esigenza di ricorrere alla sua presenza per ritrovare un contatto più intimo con le proprie origini e la propria essenza.
Quest'ultima tematica ritorna spesso all'interno della produzione artistica di Antonella Scaglione, un'artista che sin dall'inizio del suo percorso artistico si è sempre mostrata sensibile alla rappresentazione di soggetti quotidiani ritratti
con un linguaggio creativo, semplice ed espressivo.
Attraverso i suoi dipinti l'artista mette insieme tutti gli elementi della natura, dagli esseri umani come in "Vento d'autunno", ai fiori come in "Magnolia Stellata" e "Narcisi", e animali come in "Tra i fondali".
Tutti questi soggetti hanno un posto all'interno della natura, la quale attraverso il suo ritmo, permette loro di modificarsi ed evolversi, quindi di vivere con lei in perfetta sintonia.
Importante è anche la presenza femminile e lo stretto rapporto donna-natura che ritorna nella maggior parte dei quadri.
In "Magnolia Stellata" la pittrice ritrae nella sua semplicità la delicatezza di un fiore, elemento naturale per eccellenza, che simboleggia più di tutti la bellezza della rinascita e purezza.
Anche in "Rose Gialle" riprende il linguaggio figurativo della natura morta, scegliendo un accostamento cromatico ideale tale da poter rendere la rosa protagonista della scena.
L'attenzione ai minimi dettagli della composizione floreale dona a ogni singolo elemento una propria soggettività, rendendoli perfetti e realistici, al punto tale da poter percepire il loro profumo.
Accanto alla serie dei fiori, la Scaglione dedica una buona parte della sua produzione artistica allo stretto legame tra la natura e la donna.
In "Vento d'autunno" ci vuole ricordare che la natura non è qualcosa che sta intorno a noi, ma che noi stessi siamo parte della natura e che la natura è parte di noi. In questo caso la donna viene raffigurata come una stagione autunnale che si lascia trasportare dalla danza del vento tiepido.
Il tema del vento viene ripreso anche in un quadro successivo, "La danza del vento", dove però non è presente l'elemento umano, e il vento è l'unico protagonista che si può percepire grazie all'espressività della pennellata che può ricordare la pittura di Van Gogh.
La donna è il soggetto che più ricorre nei quadri della pittrice per il suo stretto legame con la madre terra, simbolo di femminilità e fertilità, e allo stesso tempo costituisce il più vicino legame fisico con l'antichità.
Nel dipinto "L'essenza della natura" la donna e la natura sono un tutt'uno, poiché le due donne fanno parte dell'albero e come da un guscio sembrano fuoriuscire per aprirsi alla vita.
L'albero è simbolo della vita, come la donna è l'immagine della fecondità, lo stretto rapporto con la madre natura permette alle due donne di ritornare alle proprie origini
In "In balia delle onde" una figura femminile tranquillamente distesa su un letto di onde, immagina riflessa il proprio corpo tra le nuvole che incorniciano un tramonto. Il tema mitologico delle divinità marine viene ripreso dall'artista in chiave contemporanea, come dimostrano le fattezze del corpo femminile. Esso si confonde con le onde del mare, anche se la pennellata è più fluida e sinuosa rispetto a quella delle onde, ma riesce a far percepire appena le rotondità femminili.

 La donna immersa in un'atmosfera sublime, ci viene presentata nella sua vera essenza, spoglia da vesti e oggetti del quotidiano, riportandoci in una dimensione dove si ritrova il primitivo contatto con il mondo naturale.
Antonella Scaglione però ci presenta anche un'altra faccia della realtà, come nel dipinto "Vele al lago", dove la protagonista non è più la dimensione soprannaturale e il contatto divino tra donna e natura, ma tre elementi artificiali, le barche che si muovono in un lago, accompagnate dal vento.
L'attenzione si focalizza sul tema del dipinto, ovvero quello di un luogo incontaminato che ci trasmette pace e tranquillità, interrotta però dalla presenza delle vele, simbolo di artificialità e della natura dell'uomo che ne sfrutta la sua bellezza.
Le tre barche occupano tutta la scena, impedendo all'osservatore di guardare all'orizzonte e alla realtà della natura.

 Luana Capitani